Gli impianti sportivi del Cus come esempio e contro la discriminazione di genere nello sport con il progetto "Woman Up"

PISA - Gli impianti sportivi del CUS Pisa come esempio e contro la discriminazione di genere nello sport, favorendone una cultura basata sulla valorizzazione delle differenze. Ha preso il via proprio da Pisa il progetto europeo "Woman Up", con sette paesi europei coinvolti e altrettante le delegazioni che lunedì 30 gennaio hanno fatto visita al Centro Sportivo del CUS Pisa di Via Chiarugi individuato dalla UISP (Unione Italiana Sport per Tutti) coinvolta nel progetto, come impianto sportivo d'eccellenza della nostra città.

I vari delegati sono arrivati da Irlanda, Turchia, Grecia, Portogallo, Norvegia, e Spagna accompagnati da Giuliano Pizzanelli vicepresidente del CUS Pisa e dal responsabile dei progetti dei Poli Disciplinari Renato Curci, mostrando agli intervenuti gli impianti sportivi dal PalaCus all'area Beach Space passando per la Geodetica e la palestra Lamellare, fino a visitare l'area Tennis fresca di nuova illuminazione a Led. Era presente all'incontro il Prof. Marco Macchia, delegato dell'Università di Pisa per i rapporti con il territorio.

"È stata l'occasione per far conoscere i nostri impianti sportivi a diverse realtà europee che ne sono rimaste favorevolmente impressionate. Ringrazio l'Università e la presenza del Prof Marco Macchia e l'Uisp che hanno contribuito a questa giornata nei nostri impianti", afferma Giuliano Pizzanelli, vicepresidente del CUS Pisa.

"Il progetto mira a creare un percorso condiviso di formazione europea per tecnici ed insegnanti teso a contrastare la discriminazione di genere nello sport e a favorire una cultura basata sulla valorizzazione delle differenze" così la presidente dell' UISP di Pisa Alessandra Rossi. "Ringraziamo il CUS ed i suoi dirigenti per l'accoglienza delle diverse delegazioni e per la consueta e professionale collaborazione", conclude Alessandra Rossi.

"Molti centri dovrebbero prendere esempio dal CUS che ha una struttura all'avanguardia che permette l'esercizio dello sport inclusivo sia per uomini che per donne. All'interno delle strutture entrambi possono giocare e divertirsi insieme", afferma Ava McManus rappresentate dell'associazione Champions Factory in Irlanda rimasta piacevolmente impressionata dalla struttura.

"È un luogo che racchiudere tante opportunità e mette insieme tanto bambini e bambini di età diversa in in unica struttura con l'opportunità di fare sport sia agonistico che non agonistico. Un segnale importante per tutti e un esempio da prendere per tutti", afferma Yeliz Ilgar Dogan delegato per la Turchia.

"Una struttura curata nei minimi dettagli dove ci sono molte opportunità per tutti le età dove poter fare sport insieme ed in maniera inclusiva sia per gli uomini che per le donne rendendo tranquilli anche i genitori che possono lasciare in sicurezza i loro figli", afferma Mario, delegato spagnolo per la Fundacion Universitaria San Antonio.

"Ho trovato molto interessante questa struttura per la socialità per i bambini più piccoli con la possibilità di frequentare tanti sport e tante attività e per i genitori è l'ideale dove portare i propri figli anche per le relazioni interpersonali. L'organizzazione è importante e come se ne vedono poche in Europa in fatto di spazi", afferma Aksel Musa, rappresentante della Norvegia per il Collectiv Innovation.

"Quelle del CUS Pisa sono strutture molto curate aperte a tutte le età e alla città che danno l'opportunità di poter svolgere insieme a uomini e donne sport in sicurezza e ai bambini di poter apprendere la cultura del Multiaport che hanno la fortuna di praticare insieme ai loro istruttori", afferma Anna Boubouzioti delegata dell'Università della Tessaglia per la Grecia.